venerdì 2 marzo 2007

DUELLI

Inserisco, sempre su http://dialfa.splinder.com/, quelli che secondo me e a mia memoria, sono i duelli più bell di F1 e ex 500 (motogp attuale), cioè Villeneuve-Arnoux a Digione, Scwhantz-Rainey in Germania, Piquet-Senna a Budapest.

SIMULAZIONE 3D 4 CILINDRI

Riporto nel post di http://dialfa.splinder.com/ una simulazione 3d di un motore 4 cilindri 16 valvole.

Vale più di mille disegni e spiegazioni in classe.

MOTORE RENAULT F1


Per gli appassionati, un Renault F1 al banco.


Per visionare il filmato e gustare il rumore, analogo post su

MOTORE WANKEL

E' noto che tra le varie soluzioni proposte per i motori rotativi, l'unica a trovare impiego pratico e degno di nota è stata messa a punto da Wankel (realizzata dalla NSU) nota più comunemente come motore Wankel. In questo tipo di motore, il rotore ha funzioni di stantuffo non essendo munito di pistoni ma di lobi direttamente a contatto con le pareti del cilindro o statore; il rotore si muove all'interno con moto planetario ad esso imposto da una coppia di ingranaggi, dei quali uno è solidale con il rotore e l'altro con l'albero motore. Questo movimento disassato provoca considerevoli problemi di equilibratura a cui si è ovviato disponendo dei contrappesi per bilanciare l'eccentricità di funzionamento del rotore. Un ulteriore problema del propulsore Wankel è la tenuta radiale del sistema statore e rotore che è ottenuta a mezzo di palette a forma di U montate su apposite scanalature parallele all'asse motore e sottoposte a notevoli forze di attrito, solo in parte limitate dalla cromatura. Il problema più grave del motore Wankel è quello del regime di funzionamento ottimale che è collocato ad un elevato numero di giri con difficoltà di ripresa a basso regime provocando di conseguenza un enorme consumo di combustibile. Le suddescritte negatività sono risolte dal motore rotativo oggetto del presente trovato, comprendente uno statore, a camera a sezione ovoidale, ed un rotore a sezione circolare, dotata di quattro camere (o sedi) posizionate a 90 gradi in orizzontale per l'inserimento di pistoni mossi da supporti con relative molle elicoidali di spinta che fuoriescono nel moto rotatorio e alternativo, scorrendo mentre seguono il profilo interno della camera ovoidale di detto statore; il perfetto bilanciamento è ottenuto dal sincronismo dei pistoni accoppiati a due a due in contrapposizione tra loro. Per prime adottarono questo tipo di motore le NSU, tra cui la Ro80, la Mercedes Benz realizzò le famose C111 a tre e quattro rotori (realizzate tra il 1969 e il 1970). La Mazda ormai da quasi vent'anni porta avanti lo studio e lo sviluppo di motori rotativi ad alte prestazioni.
Per visionare il video del motore Wankel della Mazda, analogo post su
http://dialfa.splinder.com/

venerdì 23 febbraio 2007

WEBQUEST 1

Dal momento che questo è un blog con funzioni anche didattiche, all'indirizzo http://dialfa.splinder.com/ è presente una WQ sulle resistenze elettriche: va da sé che le resistenze hanno una grande importanza in elettrotecnica visto che sono elementi presenti in qualsiasi apparecchiatura elettrica di utilizzo quotidiano. Ma la scelta del materiale, della sezione, della forma, del tipo, del numero di elementi, del tipo di collegamento da realizzare dipende dall'utilizzo richiesto. Lo scopo dell'attività proposta è quello di ricercare e trovare in Internet informazioni da organizzare ed utilizzare per progettare una resistenza che offra le prestazioni richieste.

mercoledì 21 febbraio 2007

MART: "MITOMACCHINA"

Il museo di arte moderna e contemporanea Mart di Rovereto (http://www.mart.trento.it/) propone fino al 1° maggio la mostra Mitomacchina (Storia, tecnologia e futuro del design dell'automobile). Vi riporto il succo, come scritto sul sito:

L'esposizione, in programma dal 2 dicembre 2006 al primo di maggio del 2007, racconta la storia del design dell'automobile, in un percorso che individua come suoi punti nodali le grandi innovazioni dal punto di vista dell’estetica e da quello della tecnologia. Si parte dagli esordi - in mostra anche la prima automobile mai realizzata con un motore a scoppio, la Benz "Dreirad" del 1886 – e si arriva ai giorni nostri e oltre.

"Mitomacchina" presenta infatti anche i prototipi che nel Ventunesimo secolo stanno per rivoluzionare ancora una volta le forme, l’uso e la carica di significati dell’automobile. La chiave di lettura di Mitomacchina è duplice: da un lato la mostra presenta una vasta selezione di modelli di automobili scelti a partire dal loro ruolo di propulsori del cambiamento, sia in chiave sociologica che estetica; dall'altra una ricognizione sui progetti, i processi industriali e le sperimentazioni che hanno accompagnato, messo in discussione e ricostruito, grazie ai più alti geni della creatività internazionale, questo straordinario "oggetto" del Ventesimo secolo.

Aggiungo che è il tutto è curato da gente come Giugiaro e Pininfarina. Riporto alcune delle auto visibili: un'Alfa 33 stradale (sullo sfondo una Pagani Zonda)
e un'Alfa 6C 2300B Mille Miglia.